Con l’adozione del Piano regionale della mobilità e dei trasporti a dicembre 2016, si apre una nuova fase di programmazione di questo settore. L’impostazione del nuovo piano, finalizzato e di lungo periodo prefigura un percorso di azioni molto diverso da quello del passato. Dal punto di vista delle attività di ricerca, in particolare, esso comporta un affinamento nelle analisi dei fenomeni di mobilità (tipi di mobilità, interrelazione con i determinanti socioeconomici e territoriali, impatto delle ICT, ricadute sull’ambiente e sulla collettività regionale). Richiede, altresì, la produzione di contributi specifici finalizzati a ad accompagnare le attività di monitoraggio e di valutazione contenute nel nuovo piano. Con riferimento alle attività di valutazione il piano prevede esplicitamente il coinvolgimento di IRES. Le attività di studio sulle relazioni tra mobilità e territorio, già in corso in Istituto, saranno pertanto rimodulate e via via precisate, nel corso tempo, per rispondere alle domande specifiche che potranno emergere con riferimento a questi due filoni di studi.
Per il 2017 le attività concentrano l’attenzione su: a) la continuazione degli studi sulla mobilità (in particolare di quella delle persone di natura sistematica), orientandoli alla preparazione di materiali da utilizzare per la redazione dei piani operativi di settore (contributo all’individuazione della zonizzazione territoriale di riferimento e alla definizione del profilo di baseline da prendere in considerazione per il monitoraggio e la valutazione); b) la realizzazione di uno studio preliminare riguardante i contenuti e le possibili modalità di realizzazione delle attività di valutazione del piano.
I due filoni di attività utilizzano modalità di lavoro parzialmente diverse. Il primo applica un approccio di analisi quantitativa e utilizza strumenti GIS per investigare le possibili zonizzazioni di trasporto e specificare i profili di mobilità a livello sub-regionale. Il secondo raccoglie materiali di documentazione sulle esperienze di valutazione dei piani di trasporto già realizzate in altri paesi e ne costruisce una sintesi descrittiva, declinandola con riferimento al piano di trasporto piemontese. Non si esclude la possibilità che tale sintesi sia sottoposta all’attenzione dei responsabili di trasporto a livello locale per sondare le loro specifiche aspettative e/o le difficoltà che intravedono nelle realizzazione di approcci valutativi. Entrambi i filoni di attività prevedono momenti di confronto e di raccordo con la direzione regionale competente.
Per ciascuna attività si produrrà un Policy Brief, al quale potrà fare da background una documentazione tecnica specifica, sottoforma di basi-dati e/o di note di approfondimento. Sulla base dei risultati degli studi, si valuteranno le modalità e i canali di comunicazione più opportuni per la loro divulgazione, oltre alle usuali iniziative di discussione interna.
Sylvie Occelli, Lucrezia Scalzotto
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