Nel 2015 l’IRES ha condotto uno studio al fine di fornire le linee guida per lo sviluppo della pianificazione e programmazione del settore cave in Piemonte. Da questo studio è nato il rapporto ‘Le Cave in Piemonte. Rapporto IRES 2015’. Nel 2016 la Regione ha emanato la L.R. 23/2016 dal titolo ‘Disciplina delle attività estrattive: disposizioni in materie di cave’, che prevede all’art. 3 la realizzazione del Piano regionale delle attività estrattive (PRAE). La Regione Piemonte ha chiesto un contributo analitico all’IRES Piemonte per la redazione del Piano.
L’obiettivo del gruppo di lavoro è la redazione del Piano regionale delle attività estrattive del Piemonte al fine di orientare le attività estrattive verso un migliore equilibrio, ridurre la compromissione di suolo e limitarne il consumo, promuovere la salvaguardia e la valorizzazione dei minerali di cava, migliorare la sicurezza del territorio.
Il PRAE sarà suddiviso nei tre comparti estrattivi seguenti, tenuto conto delle loro caratteristiche ed esigenze: a) aggregati per le costruzioni e le infrastrutture; b) pietre ornamentali; c) materiali industriali. Il PRAE dovrà contenere: a) il quadro dell'analisi conoscitiva, che comprende il censimento delle cave autorizzate presenti sul territorio regionale, nonché di quelle non più autorizzate per le quali non è stato compiutamente realizzato il recupero ambientale; b) i criteri di integrazione e raccordo del piano con le normative vigenti relative alla disciplina di altri tipi di attività, nonché di interrelazione con altri piani di settore già in essere e con gli strumenti di pianificazione territoriale, paesaggistica e urbanistica di vario grado vigenti; c) la determinazione dei fabbisogni dei singoli comparti, secondo le loro esigenze e peculiarità, nonché delle esigenze di conservazione del patrimonio naturale; d) l'individuazione delle aree potenzialmente estrattive articolate in bacini e poli per lo sviluppo delle attività estrattive, anche al fine della definizione della conformazione urbanistica delle aree; e) la definizione di criteri e indirizzi per l'esercizio dell'attività estrattiva, per il recupero ambientale e paesaggistico e per la compensazione territoriale, al fine di mitigare gli impatti negativi presumibilmente generati sul sistema ambientale; f) i criteri di intervento tecnico-progettuale di recupero ambientale, funzionale, paesaggistico e agricolo del territorio nel corso della coltivazione e al suo termine, nonché delle aree dismesse o non più in esercizio; g) gli indirizzi per l'eventuale riuso fruitivo delle aree estrattive, in corso di coltivazione o esaurite; h) i criteri per la compatibilità tra territorio, ambiente, paesaggio ed attività estrattive.
Il Piano Regionale delle Attività Estrattive
Alberto Crescimanno, Vittorio Ferrero, Ludovica Lella, Simone Landini, Lucrezia Scalzotto, personale della regione e collaboratori esterni da individuare
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