Nel 2010 la Commissione Europea, per rilanciare e rafforzare l’economia comunitaria, ha fissato nel piano strategico Europa2020 alcuni obiettivi.
Uno di questi è che in ogni Paese il 40% della popolazione nella fascia di età 30-34 anni sia laureata. Per avvicinare l’Italia a questo traguardo spesso si evoca il diritto allo studio universitario, che è la politica per ridurre le disuguaglianze sociali nell’accesso all’istruzione terziaria.
È un diritto sancito dall’art. 34 della Costituzione – “I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi” – ma al di là dell’enunciazione, come si sostanzia nella pratica reale? Quanti ne beneficiano? E soprattutto il Piemonte come si colloca nel panorama nazionale?
Scarica qui i 10 numeri sul diritto allo studio universitario, a cura di Federica Laudisa