Green Economy e Sostenibiltà

Img Green EconomyNel modello CREA (Creatività, reliance, equilibrio e ambiente), individuato dal Consiglio di amministrazione come percorso della riflessione dell’IRES per affrontare “le sfide per il Piemonte che vuole guardare al domani”, l’ambiente appare un driver importante; la quarta gamba intorno cui costruire un processo di cambiamento, stabile e duraturo nel tempo, necessario allo sviluppo economico e sociale sostenibile. Come è stato affermato, “nel quadro delle strategie per la crescita futura del Piemonte il tema dell’eco-development è centrale. Esso può essere identificato come uno dei fattori trainati la futura crescita economica, produttiva e sociale del territorio. L’eco-development trova traino nella spinta a creare network delle imprese che fanno innovazione ambientale, che producono green. Un nuovo modello di sviluppo, non può prescindere da una strategia complessiva di sostenibilità, con l’obiettivo di fare dell’ambiente non solo un vettore della qualità della vita e dei territori (con la riduzione di tutte le forme di inquinamento e il recupero di aree e spazi), ma anche uno strumento di nuova economia.”(E. Risso, Politiche Piemonte, n.1).

Il rapporto sulla green economy assume questa sfida e la traduce in un obiettivo nuovo dell’Istituto. Non si parte dal nulla. L’IRES fin dai suoi esordi ha guardato all’ambiente (con un impegno parallelo e interconnesso alla letteratura nazionale e internazionale). Nella fase primordiale dell’’end of pipe’ si è interessato della “diffusione degli inquinanti” (1972), dello smaltimento dei rifiuti solidi (1974) e dei problemi organizzativi dei consorzi di depurazione delle acque’ (1974). Nello stesso periodo si è interessato dei problemi di difesa idrogeologica (1969, 1975) e successivamente alla tematica della conservazione delle aree naturalistiche e di parco. Quindi a metà degli anni ottanta, quando il dibattito ambientale ha affrontato la questione dello sviluppo qualitativo in opposizione alla crescita quantitativa, gli studi sono stati volti a definire indicatori ambientali e della ‘qualità della vita’. Negli anni seguenti si è avvertita una certa stasi di riflessione sull’ambiente, divenuto terreno di scontro e di conflitto politico: ricordiamo il primo referendum sul nucleare (1987); i conflitti territoriali dell’ ACNA (Azienda Coloranti Nazionali e Affini) di Cengio, in val Bormida; quelli dell’Eternit di Casale, ecc.. La ricerca è ripresa a metà degli anni novanta con una riflessione sulla conservazione attiva dei parchi che è sfociata nella proposta-intervento degli Ecomusei e, in seguito all’emergere della problematica relativa alla sostenibilità (rapporto Brundtland del 1987 e Conferenza di Rio del 1992), l’IRES ha aperto un filone di studi nuovo e specifico sui metodi della contabilità ambientale e della sostenibilità.

Si tratta ora di raccogliere questa ricca eredità e di valorizzarla su dei focus problematici che stanno assumendo una valenza strategica e di scenario per lo sviluppo del Piemonte. La green economy ha sicuramente una portata paradigmatica di questo tipo che l’Istituto assume nella sua complessità promuovendo un Rapporto IRES sulla Green Economy.

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