dsipesrionegiu2020fbLa dispersione scolastica è un concetto ombrello sotto il quale si raggruppano le difficoltà e gli incidenti di percorso in cui gli studenti possono incappare nella loro carriera.

Si distinguono due dimensioni della dispersione. La prima, dispersione esplicita, è sinonimo di interruzione di frequenza, l’aspetto più gravido di conseguenze negative perché lo studente esce dal sistema prima di terminare il percorso e privo di un titolo di studi. Gli indicatori che ne danno conto riguardano l’interruzione durante il percorso scolastico e la dispersione a valle, ovvero in età successiva a quella di frequenza dei percorsi secondari.

La seconda, dispersione implicita, monitora l’aspetto qualitativo del fenomeno: la quota di ragazzi che riescono a concludere i percorsi ma con livelli di apprendimento e competenze non adeguati ai titoli ottenuti. Le analisi evidenziano ambiti e sottogruppi di studenti maggiormente a rischio dispersione.

Gli effetti dell’introduzione forzata e repentina della didattica a distanza, nell’anno scolastico appena concluso, saranno da monitorare, in particolare, in tali contesti e per tali studenti.

Qui 10 Numeri sulla dispersione scolastica in Piemonte, a cura di L. Donato.

RiapartenzafotoFBIl report di Ires Piemonte per il Comitato di monitoraggio per la Fase 2.

Le Fondazioni bancarie del Piemonte hanno reagito all’emergenza Covid dimostrando di essere attori attenti dei rispettivi territori e di rappresentare un’importante supporto sociale: nel complesso hanno messo a disposizione più di 24 milioni di euro, senza conteggiare l’operazione dell’ospedale temporaneo alle Ogr di Torino.

Nel periodo gennaio-giugno (3-a settimana) 2020 rispetto allo stesso periodo 2019, per oltre 2.600 professioni si registrano circa 112.000 assunzioni in meno, per circa 1.200 professioni si registrano circa 20.000 assunzioni in più; circa 430 professioni non registrano variazioni

Dall'inizio della fase di lockdown le autorità hanno controllato quasi 196.000 cittadini ed elevato oltre 11.200 sanzioni. Le persone denunciate sono circa 100, escluse quelle denunciate per reati non connessi alle regole del lockdown

Gli spostamenti dei piemontesi hanno continuato a crescere in maniera incisiva fin dai primi di maggio con qualche fluttuazione attorno ad una tendenza in ripresa a tasso pressoché costante: al 27 giungo si è tornati ai livelli di gennaio. Gli spostamenti sono avvenuti in prevalenza utilizzando il mezzo d trasporto privato, sia per la riduzione delle corse di trasporto pubblico locale, sia per il timore di contagio dei cittadini nell’usufruire dei mezzi di trasporto collettivi.
La riapertura di alcune attività già a partire dal 27 aprile segna un’inversione di tendenza.

Qui l'Osservatorio Ripartenza/30 giugno 2020

Qui la sintesi

incontri quadrantinewFBNell'ambito del percorso di elaborazione della Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile, che presuppone una rappresentazione integrata delle componenti sociali, economiche ed ambientali della realtà piemontese, Regione Piemonte ha previsto una serie di quattro incontri per informare i territori del processo di costruzione della Strategia e coinvolgerli nel dialogo per l’integrazione delle politiche regionali/ provinciali/locali e nella definizione degli obiettivi strategici e delle azioni da realizzare.

Durante gli incontri verranno illustrati gli obiettivi e le opportunità delle politiche e dei programmi nazionali ed europei legati alla sostenibilità, verranno presentati gli obiettivi e le azioni avviate dalla Regione Piemonte per l’elaborazione della Strategia Regionale di Sviluppo Sostenibile, verrà illustrato il “posizionamento” dei Quadranti rispetto agli indicatori di sostenibilità e saranno infine raccolte le riflessioni e indicazioni dei partecipanti rispetto al processo di costruzione della Strategia ed alle priorità di intervento.

RiapartenzafotoFBIl report di Ires Piemonte per il Comitato di monitoraggio per la Fase 2.


Ha raggiunto il 100% la produzione economica del Piemonte, misurata con l’indicatore grezzo della quota di personale in attività e non sottoposto all’emergenza sanitaria, con 1.370.759 addetti potenzialmente al lavoro, come prima della crisi. Il dato non tiene conto delle imprese che non hanno riaperto, ma solo di quelle che potenzialmente potrebbero farlo in base alle norme. Sale anche la mobilità dei piemontesi, misurata come numero di spostamenti rispetto a gennaio 2020, che raggiunge l’84,8%. Quanto allo smartworking, rimane stabile al 60% nella pubblica amministrazione, ma si registra anche un 23,2% nel privato.

Un dato importante raccolto da Ires per l’economia della nostra regione è quello relativo alla vendita di automobili. Nei primi 5 mesi del 2020, in Italia si è registrato un calo del 50% rispetto allo stesso periodo del 2019, con poche differenze tra regioni. In Piemonte il calo è stato del 46,5%, seconda migliore dopo la Toscana. Da inizio anno, il mercato piemontese ha venduto 30.000 auto in meno, 27.000 delle quali nel periodo del lockdown.

Il focus dedicato anche questa settimana alla questione della povertà, si è soffermato sulla situazione di Cuneo, utilizzando come fonte l’Osservatorio della povertà della Delegazione Caritas regionali. L’analisi dei dati relativi agli aiuti e agli accompagnamenti messi in atto nel periodo dell’emergenza e quelli registrati nelle fasi di ritorno alla normalità sono parziali, in fase di registrazione sul sistema informativo, ma non per questo meno indicativo del sostegno fornito.

Qui l'Osservatorio Ripartenza/19 giugno 2020

Qui la sintesi

RiapartenzafotoFBIl report di Ires Piemonte per il Comitato di monitoraggio per la Fase 2.

Rimangono stabili dalla scorsa settimana, rispetto a prima della crisi, al 98% la produzione economica e al 79% la mobilità dei piemontesi, mentre sono ancora il 60% i lavoratori della pubblica amministrazione in smartworking.

Le richieste di cassa integrazione (CIG) presentate in Piemonte sono il 50% rispetto alla platea di potenziali beneficiari.

Ha sofferto particolarmente della crisi l’export piemontese, che è sceso più di 660 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2019, con una flessione che riguarda tutto il territorio, eccetto il Vco, dove i valori rimangono quasi invariati, ed è accentuata soprattutto nelle province di Alessandria (-19,6%), dove hanno maggior peso il settore dei prodotti della metallurgia, il settore orafo e della produzione di macchinari, e di Biella (-9,4%), relativamente al tessile.

Un focus particolare è stato dedicato anche questa settimana alla questione della povertà, usando come fonte l’Osservatorio della povertà della Caritas di Torino, da cui emerge come durante la Fase 1 dell’emergenza siano aumentate in misura considerevole le famiglie che si sono rivolte alle Caritas per avere aiuti di natura soprattutto alimentare.
Nell’attuale Fase 2, invece, sono aumentate le richieste di natura economica legate al pagamento di utenze e affitti scaduti o in scadenza.
In totale, le richieste di aiuto soddisfatte registrano nel periodo marzo-giugno un incremento del 73%.

Qui l'Osservatorio Ripartenza/12 giugno 2020

Qui la sintesi

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