economialavoro news 2L'opinione dei piemontesi rispetto al rischio di perdere il lavoro e sulla situazione economica del paese e della propria famiglia.

Il tema del lavoro, difficoltà a trovarlo ma anche timore di perderlo,  è in cima ai pensieri dei piemontesi.
La perdita di lavoro entro i prossimi 6 mesi è ritenuta probabile dal 22,2% dei piemontesi che hanno risposto al sondaggio, un dato simile al 2020 ma quasi doppio rispetto al 2019.

Le maggiori difficoltà economiche delle famiglie piemontesi sono legate alle spese per la casa (22,4% dei rispondenti), alle spese sanitarie (18,9%) ed alle bollette (17,9%).

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RiapartenzafotoFBIl report di Ires Piemonte per il Comitato di monitoraggio.

Il contesto socioeconomico durante l'emergenza Covid-19.

Nel report del 21 maggio:
cassa integrazione, utilizzo dei fondi di garanzia lavoro e assunzioni settimanali, sostegno al reddito, effetti di genere nella domanda di lavoro, mobilità: movimenti e chilometri, mobilità aeroportuale.

Focus sui comportamenti durante l'epidemia:
dal 12 marzo 2020 al 18 maggio 2021 sono stati effettuati circa:  700 mila controlli su persone, di cui 2,6% sanzionate; 163 mila controlli su esercizi, di cui 0,8% sanzionati.

Nei primi  138 giorni del 2021 sono stati effettuati circa: 300 mila controlli su persone, di cui il 1,4% sanzionate; 30 mila controlli su esercizi, di cui 1,3% sanzionati.

Qui il Monitoraggio/21 maggio.

eurostudent21FBLa residenzialità universitaria apporta diversi benefici, primo fra tutti riduce i costi di mantenimento degli studenti fuori sede, in particolare di chi ha condizioni socio-economiche svantaggiate. 

In Italia, nonostante l'offerta sia aumentata (nel 2019 è pari a quasi 50mila posti-alloggio), la disponibilità è ancora nettamente inferiore alla domanda.

Il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) rappresenta un'importante opportunità poiché stanzia 960 milioni di euro con l'obiettivo di realizzare 60mila nuovi posti entro il 2026. Tuttavia, le risorse sono destinate a favorire investitori privati: questo può avere delle ripercussioni sulle tariffe applicate? E' un rischio da non sottovalutare.

Federica Laudisa, Ires Piemonte, è intervenuta alla Conferenza di Eurostudent 2021 con la presentazione:
Demand and supply of student accommodation in Italy: role of public investment, changing patterns of student demand, open challenges for Social Dimension

newsL'analisi sui profili professionali più richiesti online in Piemonte mostra un progressivo aumento dell'utilizzo del web per attività di reclutamento del personale e una crescita costante della domanda di professioni intellettuali e scientifiche.

Ad accomunare le professioni più richieste sono la capacità di adattamento al cambiamento, le competenze di problem solving, la capacità di lavorare in gruppo e di pensare in modo creativo. Abilità che rappresentano una sfida per il sistema formativo piemontese.

L'analisi integra e offre informazioni dettagliate, in tempi rapidi, che consentono di pianificare strategie di sviluppo delle competenze della forza lavoro in linea con l'evoluzione della richiesta del mercato.

Qui il contributo di ricerca 319/2021:La domanda di lavoro online: profili e competenze più richiesti in Piemonte nel 2020, a cura di L. Donato

la fiducia dei piemontesi newsLa rilevazione, effettuata nel febbraio 2021, fa riferimento alla percezione degli intervistati nel corso del 2020; sono riportati anche alcuni confronti con gli anni precedenti.

Interessante, perché in netta controtendenza, la crescita dei giudizi positivi a riguardo dei rapporti con i colleghi. In questo caso viene da pensare che la pandemia con il lock-down, lo smart working e l'emergere di nuove necessità, o forse ancora per difendere il lavoro stesso, abbia imposto di rivedere a fondo l'organizzazione del lavoro, di "fare squadra" in maggiore misura rispetto al passato, irrobustendo i rapporti con i colleghi.

A proposito della fiducia riposta nei vari soggetti, questa risulta alta per coloro che appartengono alla nostra stretta sfera privata (famiglia, amici) e ridotta verso le grandi istituzioni del servizio pubblico o religiose, forse percepite più "distanti" o meno efficienti nell’intercettare bisogni e fornire aiuto. L’ultima rilevazione conferma sostanzialmente i risultati degli anni precedenti.

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